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Trinity

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Oggi si è svolta la prima giornata delle aste Orby 22, tantissimi pezzi pregiati in catalogo.

Finora la top price è una yealing da No Nay Never e Muirin, sorella piena del campione BLACKBEARD vincitore del Papin e delle Juddmonte, venduta tramite agente per la considerevole cifra di €2.600.000,00 :soldi:

La puledra è la fotocopia del fratello :bella:, vedremo se lo sarà anche in pista.

La fattrice Muirin ha un ulteriore prodotto, sempre figlio di No Nay Never, al momento foal.


Il secondo prezzo, €750.000,00 lo ha fatto una figlia di Galileo e Signora Cabello che ricorderete vincitrice del Papin e terza nel Morny. :bella:
 

pacman

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Oggi, intanto, è in corso la sessione di August Sale per le Tattersalls di Newmarket. Grossi colpi non ce ne sono stati a metà giornata ma finora detiene il top price Marco Bozzi con Pivotal Revive, una femmina che è in allenamento da John Harrington recente vincitrice della sua Maiden per 3 anni a Leopardstown acquisendo un RPR di 84 (suo best la corsa precedente, 85); 100.000 ghinee spese per lei.

Acquisti anche per Valfredo Valiani (20.000 ghinee per una valida Churchill di 3 anni che in Italia potrebbe fare molto bene) ed Eugenio Goldin. In serata il resoconto finale. Qui i lotti con tutte le informazioni: https://www.tattersalls.com/sales/august-sale/4DCGI/Sale/AUG23/Main/Lots

Nei giorni scorsi si è tenuta anche la Premier Yearling Sale presso Goffs, a Doncaster, con i primi 2022 protagonisti. Top price (200.000 sterliine) per un Wootton Bassett strettamente imparentato con tre giovanissimi black-types, ma grossi risultati alla prima stagione da riproduttori ottenuti da Pinatubo ed Earthlight con diversi prodotti venduti ad altissimo prezzo. Qui i risultati: https://www.goffs.com/sale/UK/premier-yearling-sale-2023
 

pacman

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Terminata l'asta a Newmarket, top price definitivo per Maximum Dividend (American Pharoah) di casa Coolmore che per 200.000 ghinee è finito in Australia da John O'Shea; bel colpo in prospettiva, considerando che la madre è vincitrice di Pattern su distanza classica ed anche oltre. Altro bel colpo, inoltre, per Marco Bozzi che porta a casa French Claim, irlandese da 110 di RPR, per 115.000 ghinee.

Sempre oggi si sono tenute le aste online di Baden Baden nelle quali Bruno Grizzetti ha fatto "spesa" in maniera molto importante acquistando una Sea The Stars a 260.000 euro con madre vincitrice di GR2 in carriera, sesta nell'Opera GR1 di Rhododendron ed ottava - all'ultima in carriera - nel Lydia Tesio 2017. Curiosità, ovviamente, per capire quali colori vestirà.
 

pacman

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Continuiamo l'aggiornamento relativo alle aste con la Somerville Yearling Sale 2023, tenutasi ieri a Newmarket presso Tattersalls. Diversi acquisti per gli italiani con Marco Bozzi, Valfredo Valiani e Federico Barberini decisamente attivi; vedremo ovviamente in futuro quali cavalli saranno destinati al nostro paese.

Continuano a vendere bene i prodotti da Havana Grey che si aggiudica il "top price" con una femmina la cui sorella è già black-type in Irlanda ed ha ora 3 anni. 155.000 ghinee il prezzo d'acquisto.
 

pacman

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Qualche parola sulle aste SGA che si sono tenute sabato a San Siro, provando a tirar fuori magari uno spunto di discussione.

Innanzitutto i risultati: https://www.racingpost.com/bloodstock/sales/catalogues/28/2023-09-09

Calo fisiologico visto l'andamento dell'economia globale ma personalmente ho notato una cosa e provo a partire da questo pensiero: soggetti di genealogia e morfologia apparentemente modesta e non eccezionale pagati bei soldini, sicuramente più di quanto potessero essere pagati in un altro paese (Francia o Inghilterra su tutti). Dunque, in mancanza di genealogie pregiate, il mercato ha deciso comunque di dar fiducia - e conio - a ciò che si ha attualmente a disposizione.

Top price per una femmina da Sea The Stars e Cronsa, acquistata da Marco Bozzi al prezzo di 160.000 euro per conto di proprietari stranieri; cavalla di prospettiva, presumibilmente da lunghe distanze e sorellastra - tra gli altri - di Sweet Gentle Kiss e Real Back, recente secondo nel Criterium Varesino. Ha acquistato bene anche la Incolinx, su tutti un maschio da Magna Grecia fratellastro dell'ottima Teresa Mendoza, RPR 108 in Inghilterra; i Botti di Francia portano via un New Bay con famiglia femminile che rimanda a Holy Moon e di conseguenza a Sea Of Class ed altri eccellenti cavalli, quindi occhio.

Per il resto nulla in particolare da segnalare, ma appunto lo spunto di riflessione iniziale sui trends del mercato e se secondo voi attualmente la situazione generale dell'ippica italiana è proporzionata al denaro speso dai proprietari in questa asta.
 

Trinity

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Mi intrufolo volentieri nella conversazione e vado per punti.

Tutti gli anni o quasi seguo le aste Sga e posso dire, con tutto il rispetto per gli allevatori piccoli o grandi che siano e per il loro lavoro fatto di sacrificio e abnegazione indiscutibili, che nell'esaminare il libretto mi è subito parso che rispetto anche solo all'anno scorso vi fossero meno soggetti con una qualità di spicco, anche a livello morfologico. Il fatto stesso che solo una quarantina di soggetti siano stati inseriti nella selezionata qualcosa già dice come il fatto che vi siano stati molti "ricomprati", segno forse di un eccesso di aspettativa da parte dei loro allevatori nonostante il momento economico globale e anche che quella fiducia di cui parli sia sempre molto limitata nei numeri. Io non mi sono meravigliata di come sia andata, considerato tutto, certo è che se fossi in coloro che contano sarei un pò preoccupata, ma non da oggi.
Non dimentichiamo inoltre che nessuno o quasi trattiene le migliori femmine e quindi si sta assistendo da anni a un generale impoverimento del nostro allevamento di purosangue, fattore cui nessuno di coloro che potrebbe porvi rimedio prende in considerazione supportando l'allevamento, piccolo o grande che sia, nel giusto modo affinchè sia competitivo col resto del panorama internazionale.

Per quanto riguarda gli acquisti devo dire che ho trovato davvero molto bella la nr 12 (non italiana), una delle due Kendargent con mamma da Galileo, pagata €65mila tramite M.Bozzi dal dott.Colombo, linea materna molto interessante riconducibile a Balldoyle, Us Navy Flag, Roly Poly e prospetto di potenziale futura fattrice qualitativa; anche il nr 10 che citavi tu l'ho trovato molto interessante, idem dicasi per l'unico Earthlight presente venduto a €53mila preso da tal Giotti Simone (qualcuno sa chi sia?) che ha speso quasi quanto la Incolinx in acquisti. So che molti si sono meravigliati della scarsa "presenza" del Grizzly, meno attivo di altre sessioni.

Momento dell'ippica italiana vs ai denari spesi all'asta....ma che riflessione vuoi fare quando invece di cercare di attirare nuovi compratori, che darebbero un pò di novità all'ambiente, ci si basa sempre sui soliti noti, coloro che a livello pecuniario non risentono fortuna loro gran che dell'andamento dell'economia globale, gli stessi che poi andranno probabilmente a vincere le corse che contano, faranno man bassa dei premi aggiunti e che potranno reinvestire alla fine senza grosso sforzo, alimentando un circolo vizioso che, a mio parere, non fa ben sperare per un miglioramento della situazione dell'ippica italiana ma tutt'altro.

I piccoli proprietari vanno lentamente scomparendo già da diversi anni per tutta una serie di motivi e nonostante si senta dire quanto grave sia questo fatto, cosa si fa per fermare questa emorragia?
Se si iniziasse ad ampliare la platea, magari instaurando la figura del "Syndacate" e disciplinandola come ormai esiste da decenni negli altri Paesi dove con piccolissima spesa si può essere proprietari, ritengo che questo potrebbe essere un buon punto di partenza per dare ossigeno all'ippica italiana. Qualcuno ci sta provando e gli va fatto un applauso per questo, ma penso che si sia ancora molto lontani da quello che ci vorrebbe per dare un netto cambio di rotta al comparto.
 

pacman

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Mi intrufolo volentieri nella conversazione e vado per punti.

Tutti gli anni o quasi seguo le aste Sga e posso dire, con tutto il rispetto per gli allevatori piccoli o grandi che siano e per il loro lavoro fatto di sacrificio e abnegazione indiscutibili, che nell'esaminare il libretto mi è subito parso che rispetto anche solo all'anno scorso vi fossero meno soggetti con una qualità di spicco, anche a livello morfologico. Il fatto stesso che solo una quarantina di soggetti siano stati inseriti nella selezionata qualcosa già dice come il fatto che vi siano stati molti "ricomprati", segno forse di un eccesso di aspettativa da parte dei loro allevatori nonostante il momento economico globale e anche che quella fiducia di cui parli sia sempre molto limitata nei numeri. Io non mi sono meravigliata di come sia andata, considerato tutto, certo è che se fossi in coloro che contano sarei un pò preoccupata, ma non da oggi.
Non dimentichiamo inoltre che nessuno o quasi trattiene le migliori femmine e quindi si sta assistendo da anni a un generale impoverimento del nostro allevamento di purosangue, fattore cui nessuno di coloro che potrebbe porvi rimedio prende in considerazione supportando l'allevamento, piccolo o grande che sia, nel giusto modo affinchè sia competitivo col resto del panorama internazionale.

Per quanto riguarda gli acquisti devo dire che ho trovato davvero molto bella la nr 12 (non italiana), una delle due Kendargent con mamma da Galileo, pagata €65mila tramite M.Bozzi dal dott.Colombo, linea materna molto interessante riconducibile a Balldoyle, Us Navy Flag, Roly Poly e prospetto di potenziale futura fattrice qualitativa; anche il nr 10 che citavi tu l'ho trovato molto interessante, idem dicasi per l'unico Earthlight presente venduto a €53mila preso da tal Giotti Simone (qualcuno sa chi sia?) che ha speso quasi quanto la Incolinx in acquisti. So che molti si sono meravigliati della scarsa "presenza" del Grizzly, meno attivo di altre sessioni.

Momento dell'ippica italiana vs ai denari spesi all'asta....ma che riflessione vuoi fare quando invece di cercare di attirare nuovi compratori, che darebbero un pò di novità all'ambiente, ci si basa sempre sui soliti noti, coloro che a livello pecuniario non risentono fortuna loro gran che dell'andamento dell'economia globale, gli stessi che poi andranno probabilmente a vincere le corse che contano, faranno man bassa dei premi aggiunti e che potranno reinvestire alla fine senza grosso sforzo, alimentando un circolo vizioso che, a mio parere, non fa ben sperare per un miglioramento della situazione dell'ippica italiana ma tutt'altro.

I piccoli proprietari vanno lentamente scomparendo già da diversi anni per tutta una serie di motivi e nonostante si senta dire quanto grave sia questo fatto, cosa si fa per fermare questa emorragia?
Se si iniziasse ad ampliare la platea, magari instaurando la figura del "Syndacate" e disciplinandola come ormai esiste da decenni negli altri Paesi dove con piccolissima spesa si può essere proprietari, ritengo che questo potrebbe essere un buon punto di partenza per dare ossigeno all'ippica italiana. Qualcuno ci sta provando e gli va fatto un applauso per questo, ma penso che si sia ancora molto lontani da quello che ci vorrebbe per dare un netto cambio di rotta al comparto.
Vado a ritroso nel tuo messaggio, che apprezzo davvero molto. La cultura del sindacato personalmente la apprezzo moltissimo e stimo coloro che nel nostro paese riescono a portarla avanti, su tutti la Nathan City (ragazzi veramente appassionati ed a modo) e non so se ancora abbia qualcosa il Circoletto Rosso, altro progetto che negli anni scorsi mi era piaciuto; però, come giustamente dicevi tu, la cultura del piccolo proprietario in Italia sta scomparendo per via anche e probabilmente soprattutto dei premi esigui rimasti per le categorie più basse. Guardavo i risultati delle aste di due anni fa ed oltre e praticamente nessuno dei cavalli pagati meno di 15.000 euro è riuscito ad ottenere risultati in grado di garantire quanto meno un parziale ripagarsi le spese.

Vero, al contempo ci "lamentiamo" se l'ippica italiana non riesce a fare grosse figure all'estero, ma è evidente come il sistema faccia acqua da tutte le parti nonostante - almeno personalmente - gradirei elogiare il lavoro che l'attuale governo sta provando (sottolineo, provando) a fare ed un proprietario come Fabrizio Cameli che dalla serata di ieri sta accogliendo in maniera signorile critiche di vario stampo che gli stanno arrivando a raffica sui social per la prestazione di Goldenas nel Niel, ma almeno lui c'ha messo soldi e faccia ed ha provato a realizzare qualcosa di bello. Ed io gli auguro possa presto riuscirci.

Tornando a noi, provo a lanciare un altro spunto di discussione: seguivo proprio in queste ore, live, le aste del trotto, la cui cultura ancora resiste ed i risultati arrivano uno dietro l'altro. Soldi che girano senza troppi problemi, tanti acquisti oltre i 100.000 euro, francesi, americani e svedesi pronti ad acquistare da noi. Secondo voi è solo questione di qualità (è vero, al trotto abbiamo ancora eccellenti fattrici) oppure i risultati delle grandi scuderie invogliano anche i piccoli a provare ad investire?
 

Trinity

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Purtroppo è vero, uno su non so quanti riesce a ripagare il proprietario dell'investimento, sotto certe cifre.
Mediamente acquisti un puledro a settembre, se ti va bene corre dopo 8-9 mesi ma sono molto pochi, altrimenti aspetti un anno o anche di più. Poi devi aspettare altri 4 mesi minimo per avere i premi al traguardo, nel frattempo continui a scucire denari.
Alla fine il puledro è un bellissimo sogno, chi cerca di realizzarlo spendendo poco e sperando che sia quel caso su mille spesso resta deluso e alleggerito non poco.

L'attuale Governo qualcosa sta facendo, è vero, ma ritengo che potrebbe provare a distinguersi ulteriormente dai precedenti (si sente ancora la mancanza di Zaia, molto attento al settore) provando anche a "copiare" dagli altri per migliorare le cose da noi.
Sentire dire frasi del tipo "è colpa dei francesi che hanno ridotto l'iva al 5,5% se c'è meno interesse da noi" mi pare disdicevole, piuttosto è colpa nostra che invece continuiamo a tenerla al 22% e in un momento come questo ci sarebbe bisogno di incentivare anche con queste agevolazioni, idem dicasi per il comparto scommesse veramente deficitario e vetusto.

Ci sono proprietari, vedi il citato Cameli, che investono con passione e anche a costo di fare brutte figure almeno ci provano ad andare all'estero. Purtroppo però bisogna essere razionali, noi non siamo in grado di competere col galoppo straniero fuori dai nostri confini anzi, è deprimente quando magari vengono cavalli dall'estero e ci battono sebbene a casa loro non siano fenomeni. Questo dovrebbe far riflettere e non poco, perchè alla fine tutto riconduce al solito problema e cioè che è stato e continua a essere impoverito l'allevamento.

Discorso trotto. Ritengo che siano molteplici i fattori del continuo successo: 1) non c'è l'usanza di vendere le fattrici all'estero anzi, quindi l'allevamento migliora costantemente; 2) siamo bravissimi a creare super stalloni le cui linee sono molto influenti e ricercate; 3) possiamo andare ovunque e competere senza paura coi migliori sulla piazza, persino cavalli che da noi non corrono in primissima categoria riescono a farsi valere; 4) i successi continui all'estero invogliano anche i piccoli proprietari a provarci, sebbene i premi siano inferiori rispetto al galoppo, mediamente; 5) il cavallo trottatore è meno delicato del purosangue, certo gli infortuni ci sono ma a mio parere sono molti meno i cavalli al trotto che devono abbandonare l'attività per infortunio rispetto ai galoppatori.
 

pacman

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Purtroppo è vero, uno su non so quanti riesce a ripagare il proprietario dell'investimento, sotto certe cifre.
Mediamente acquisti un puledro a settembre, se ti va bene corre dopo 8-9 mesi ma sono molto pochi, altrimenti aspetti un anno o anche di più. Poi devi aspettare altri 4 mesi minimo per avere i premi al traguardo, nel frattempo continui a scucire denari.
Alla fine il puledro è un bellissimo sogno, chi cerca di realizzarlo spendendo poco e sperando che sia quel caso su mille spesso resta deluso e alleggerito non poco.

L'attuale Governo qualcosa sta facendo, è vero, ma ritengo che potrebbe provare a distinguersi ulteriormente dai precedenti (si sente ancora la mancanza di Zaia, molto attento al settore) provando anche a "copiare" dagli altri per migliorare le cose da noi.
Sentire dire frasi del tipo "è colpa dei francesi che hanno ridotto l'iva al 5,5% se c'è meno interesse da noi" mi pare disdicevole, piuttosto è colpa nostra che invece continuiamo a tenerla al 22% e in un momento come questo ci sarebbe bisogno di incentivare anche con queste agevolazioni, idem dicasi per il comparto scommesse veramente deficitario e vetusto.

Ci sono proprietari, vedi il citato Cameli, che investono con passione e anche a costo di fare brutte figure almeno ci provano ad andare all'estero. Purtroppo però bisogna essere razionali, noi non siamo in grado di competere col galoppo straniero fuori dai nostri confini anzi, è deprimente quando magari vengono cavalli dall'estero e ci battono sebbene a casa loro non siano fenomeni. Questo dovrebbe far riflettere e non poco, perchè alla fine tutto riconduce al solito problema e cioè che è stato e continua a essere impoverito l'allevamento.

Discorso trotto. Ritengo che siano molteplici i fattori del continuo successo: 1) non c'è l'usanza di vendere le fattrici all'estero anzi, quindi l'allevamento migliora costantemente; 2) siamo bravissimi a creare super stalloni le cui linee sono molto influenti e ricercate; 3) possiamo andare ovunque e competere senza paura coi migliori sulla piazza, persino cavalli che da noi non corrono in primissima categoria riescono a farsi valere; 4) i successi continui all'estero invogliano anche i piccoli proprietari a provarci, sebbene i premi siano inferiori rispetto al galoppo, mediamente; 5) il cavallo trottatore è meno delicato del purosangue, certo gli infortuni ci sono ma a mio parere sono molti meno i cavalli al trotto che devono abbandonare l'attività per infortunio rispetto ai galoppatori.
Credo abbia colto un punto molto interessante, quello dei costi di gestione. Fondamentalmente al trotto un cavallo può correre molto più spesso, ha una carriera più lunga e con un buon mix tra fortuna e bravura del team ci si può permettere quanto meno di andare in pari; ed ecco che dunque - probabilmente - con una spesa mensile più bassa ci si può permettere un investimento iniziale maggiore e, bene o male, riescono a tenersi a galla anche i piccoli. Ed i grandi, ovviamente, continuano ad investire senza troppi patemi per via dei risultati che si ottengono in tutto il mondo.

Al trotto personalmente non conosco l'esistenza di eventuali sindacati, anche se le principali scuderie mi sembra di capire abbiano spesso diversi soci di spessore a capo. Però, indubbiamente, quello è un settore in cui attualmente gli appassionati sono molto più invogliati ad investire.
 

Trinity

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Si, decisamente. Comunque i sindacati ci sono anche al trotto, sempre troppo pochi comunque.
Ne ha fatto uno Equos in collaborazione con i Toniatti (quelli dei "Jet" per intenderci) e mi pare uno anche Antonio Somma per uno o due suoi prodotti, per il resto penso che sia come nel galoppo, ci saranno casi dove uno è l'intestatario ma sotto ci sono altri appassionati che condividono il tutto.
Il cavallo trottatore proprio per la sua fisiologia può correre molto più spesso e ha tempi di recupero diversi, il suo sforzo in corsa è diverso da quello di un purosangue, la carriera anche per una femmina può durare anche 10 anni, per un maschio anche oltre e vi sono alcuni soggetti che pur avendo una signora età viaggiano ancora a medie di tutto rispetto portando a casa buoni risultati.

Poi facci caso...se al trotto viene fuori un crack, come fu Varenne ai suoi tempi o Vivid Wise As adesso, si muovono le folle per andarlo a vedere e tifarlo, perchè appunto ha successo anche fuori dai nostri confini.
Nel galoppo non è così, i nostri campioni vincono solo in Italia e sebbene siano eccellenti (Shavastana per dirne una) non muovono le folle ma soltanto grandi interessi stranieri come potenziali fattrici per migliorare i loro già ottimi allevamenti.
 

pacman

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Vero, il discorso fattrici lo accennavo già prima e mi trovi pienamente d’accordo. Sabato ha vinto la Sprint Cup di Haydock un figlio di Favulusa, ottima performer in corsa in Italia e sorella di Agiato e Fa Ul Sciur per citarne un paio, ma purtroppo nessuno ne parla perché comunque i più forti dei suoi prodotti sono all’estero. E Favulusa è cavalla fatta in casa dalla Rencati, che risulta comunque come allevatore di Regional, il cavallo che si è imposto.

Le fattrici le avremmo anche, ma sono comprate fuori ed ottengono anche risultati fuori. Ma d’altronde, con i tempi che corrono, in quanto rifiuterebbero centinaia di migliaia di euro? Penso in pochi, a meno che non si sia già ricchi di base e si viva l’ippica come un “plus”.
 

Trinity

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Mah, vedo che anche i ricchi di base non disdegnano le offerte di un certo tipo, infatti Shavastana se ne è andata così come pare farà Folgaria e come hanno fatto in precedenza tutte le figlie di Holy Moon.
Che poi investano parte del ricavato di nuovo nell'ippica nostrana è l'augurio, certo che se non resistono loro come fanno i più piccoli?

Devo purtroppo contraddirti riguardo Regional, perchè l'allevatrice è la sig.ra Bezzera tramite la Razza del Sole che aveva rilevato la mamma dalla scuderia Rencati.
Il cavallo ha una storia curiosa. Venne venduto da foal alla cifra di 35mila gns, rivenduto da yealing a 120mila gns e poi passato a tre anni di mano per sole 3500gns!
Adesso ha due sorelle, una due anni da Golden Horn acquistata dalla Razza del Sole e una yearling da Too Darn Hot comprata in Gb.
 

pacman

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Mah, vedo che anche i ricchi di base non disdegnano le offerte di un certo tipo, infatti Shavastana se ne è andata così come pare farà Folgaria e come hanno fatto in precedenza tutte le figlie di Holy Moon.
Che poi investano parte del ricavato di nuovo nell'ippica nostrana è l'augurio, certo che se non resistono loro come fanno i più piccoli?

Devo purtroppo contraddirti riguardo Regional, perchè l'allevatrice è la sig.ra Bezzera tramite la Razza del Sole che aveva rilevato la mamma dalla scuderia Rencati.
Il cavallo ha una storia curiosa. Venne venduto da foal alla cifra di 35mila gns, rivenduto da yealing a 120mila gns e poi passato a tre anni di mano per sole 3500gns!
Adesso ha due sorelle, una due anni da Golden Horn acquistata dalla Razza del Sole e una yearling da Too Darn Hot comprata in Gb.
Hai ragione, sono andato troppo a memoria con Regional, Favulusa correva in corsa con i colori della Rencati. Comunque resta il fatto che l'allevamento è sempre roba nostra.

Non sapevo di Folgaria in prossimità di partenza, probabilmente a questo punto sono arrivate offerte irrinunciabili. L'ho cercata tra gli iscritti delle principali corse francesi per 2 anni e non trovandola ho pensato ad un più modesto percorso italiano, però se dici così difficile anche che la rivedremo sulle nostre piste.
 

pacman

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In questi giorni, nel frattempo, si stanno tenendo anche le aste degli yearlings a Keeneland con acquisti da capogiro. Un Into Mischief da American Gal (cavalla da 116 di RPR) a 1.100.000 dollari, un fratellastro di Arabian Knight da Quality Road 500.000 dollari, un'altra Into Mischief con linea materna piena di nerettati pagata addirittura 2.300.000 dollari da Shadwell e via dicendo.

Venduti anche altri fratelli e sorelle di grossissimi campioni, come Practical Joke ed altri soggetti di questo spessore.
 

Trinity

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In questi giorni, nel frattempo, si stanno tenendo anche le aste degli yearlings a Keeneland con acquisti da capogiro. Un Into Mischief da American Gal (cavalla da 116 di RPR) a 1.100.000 dollari, un fratellastro di Arabian Knight da Quality Road 500.000 dollari, un'altra Into Mischief con linea materna piena di nerettati pagata addirittura 2.300.000 dollari da Shadwell e via dicendo.

Venduti anche altri fratelli e sorelle di grossissimi campioni, come Practical Joke ed altri soggetti di questo spessore.
Quando guardo quelle aste per non dire delle Goffs o Tattersalls dove ci sono genealogie da lacrime agli occhi, non posso non pensare a quanto siamo distanti.....
 

pacman

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Seconda giornata di aste yearlings a Keeneland ed ho perso il conto degli > 1.000.000... E quasi tutti da Into Mischief!!! Sborsati ben 3 milioni di dollari per un maschio con mamma da Empire Maker con una valanga di nerettati nel pedigree; probabilmente finirà in allenamento da Todd Pletcher come la gran parte dei suoi fratelli e sorelle.

Milionissimi spesi anche da John Magnier per diversi acquisti a suo nome.
 

Dottò

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Dopo la scomparsa di Mister Shadwell, al secolo Sheikh Hamdan Al Maktoum, si pensava che la gloriosa scuderia si avviasse alla chiusura.

Era stato ridotto il numero degli effettivi ed anche le strutture avevano ricevuto dei tagli, ma contrariamente a quanto potesse sembrare, Sheikha Hissa Al Maktoum ha risposto agli scettici comprando il cavallo top-price delle aste di Keeneland.

I successi di Baaeed erano frutto degli investimenti del padre, ma già l'anno scorso la figlia era stata attiva sul mercato, aumentando il budget nel 2023, cosicchè alcuni detrattori che perfino si auguravano la chiusura totale dell'attività, dovranno necessariamente ricredersi.

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pacman

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Dopo la scomparsa di Mister Shadwell, al secolo Sheikh Hamdan Al Maktoum, si pensava che la gloriosa scuderia si avviasse alla chiusura.

Era stato ridotto il numero degli effettivi ed anche le strutture avevano ricevuto dei tagli, ma contrariamente a quanto potesse sembrare, Sheikha Hissa Al Maktoum ha risposto agli scettici comprando il cavallo top-price delle aste di Keeneland.

I successi di Baaeed erano frutto degli investimenti del padre, ma già l'anno scorso la figlia era stata attiva sul mercato, aumentando il budget nel 2023, cosicchè alcuni detrattori che perfino si auguravano la chiusura totale dell'attività, dovranno necessariamente ricredersi.

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E quest'anno hanno una grossissima possibilità di vincere il primo Arc della loro storia ;)
 
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