Credo che tu abbia perfettamente ragione quando sostieni che in mancanza di personale qualificato, il benessere del cavallo, anche in funzione dell'attività agonostica ma non solo, venga trascurato.
A parte i sistemi piuttosto rudi verso gli animali, che più volte sono stati segnalati, si sente parlare di cavalli non domati nel modo giusto, spaccati a due anni o tirati a fuoco in allenamento, tanto poi se si rompe se ne piglia un altro, ma pensando alla prossima corsa, va bene tutto.
Il guaio penso sia che non ci sia nemmeno l'intenzione, da parte di alcuni team, di lavorare in modo corretto, con l'intento di spendere poco e di guadagnare il più possibile al più presto.
Non penso che il problema maggiore sia il costo dei corsi, quanto le prospettive di impiego, essendo comunque un lavoro che si affina, oltre che con la formazione, con l'esperienza di anni. Alcuni allenatori non sono disposti, o nemmeno possono, assumere e pagare degli artieri specializzati.
Sento dire che molti fanno prima utilizzando sostanze dopanti, che risparmiano mesi di lavoro, dando risultati prima, non importa se è una cosa vietata e che avrà ripercussioni nel futuro, sia per la salute del cavallo sia per le prestazioni a venire.
Non mi addentro in questioni politiche, solo auspicherei un ente tipo UNIRE che si possa occupare più nel dettaglio delle problematiche, anche se ciò presupporrebbe investimenti che temo che il ministero non possa o non voglia garantire.