da ilfattoquotidiano.it
La partita San Siro, il centro ippico di Trenno (per ora) è salvo. Niente sfratto dalle scuderie, operatori firmano con Snaitech: ‘Atto di fiducia’
Allenatori e proprietari hanno portato avanti per mesi un braccio di ferro con la società, proprietaria delle strutture, per la clausola che prevede la facoltà di recesso nel caso di "un cambio di destinazione d’uso". Snaitech ha sempre smentito una possibile speculazione immobiliare legata alla costruzione del nuovo stadio. Il portavoce del Comitato ippici, Meiohas: "Visto l'impegno a non chiudere il centro, abbiamo deciso di firmare". In gioco centinaia di posti di lavoro e il destino di un intero settore"
Dopo mesi di lotta, gli allenatori del centro ippico di Trenno hanno deciso di firmare. Di fidarsi della parola data da Snaitech, proprietaria delle strutture, nonostante quella clausola inserita nel contratto che dà alla società la facoltà di recesso se si verifica “un cambio di destinazione d’uso degli immobili e/o dei terreni di cui al centro d’allenamento”. Lo scontro era in corso ormai dalla fine dello scorso anno, quando Snaitech ha proposto un nuovo contratto di servizio ad allenatori e proprietari che operano nelle scuderie e sulle piste di Trenno. Il Comitato Ippici San Siro, costituito ad hoc, ha fin da subito contestato le clausole inseriti alla voce recesso. La chiusura del centro significherebbe infatti la fine del galoppo in Italia. Quei terreni sono diventati molto appetibili perché collegati alla riqualificazione dell’intera area di San Siro che ruota intorno alla costruzione del nuovo stadio. Una possibile speculazione immobiliare che Snaitech ha sempre negato di voler perseguire, confermando nei mesi scorsi a ilfattoquotidiano.it che “non c’è alcun piano di disimpegno o disinvestimento sull’ippica”. Un concetto ribadito anche da Stefano Marzullo, Direttore Business Unit Ippodromi Snai, durante l’audizione in Quarta commissione della Regione Lombardia, tenuta giovedì scorso. Di fronte alle nuove rassicurazioni pubbliche, allenatori e proprietari “con un atto di fiducia hanno deciso che firmeranno il contratto”, spiega a ilfattoquotidiano.it Moreno Meiohas, portavoce del Comitato ippici.
“La maggior parte degli allenatori e proprietari, visto l’impegno a non chiudere il centro, ha deciso di firmare”, racconta Meiohas. Con la firma, saranno ritirate le lettere di sfratto inviate nel corso dell’estate da Snaitech agli allenatori, in cui si davano 120 giorni di tempo per liberare le scuderie. La parola fine a un braccio di ferro durato almeno 9 mesi: “La firma è un atto d’amore verso la nostra passione – spiega Meiohas – con l’augurio che si ritrovi un clima sereno e costruttivo tra la proprietà e gli operatori ippici”. Lo scontro aveva riguardato appunto le clausole inseriti da Snaitech: nello specifico – citando il contratto – la facoltà “di recedere in qualsiasi momento“, “dando un preavviso scritto all’altra parte di 180 giorni”. Una possibilità prevista al verificarsi di quattro condizioni: che “Snaitech chiuda il bilancio con una perdita superiore a un milione di euro”, oppure che “sia deliberata la messa in liquidazione di Snaitech”. Ancora, che “si ottenga un cambio di destinazione d’uso degli immobili e/o dei terreni di cui al centro d’allenamento”. Oppure, che “vengano meno, in capo a Snaitech e/o all’Operatore ippico, le autorizzazioni necessarie previste dalla normativa vigente di settore per svolgere le attività di cui al presente contratto”. Una facoltà che Snaitech può esercitare per i primi due anni e mezzo, trascorsi i quali ciascuna parte può “esercitare il diritto di recesso dando un preavviso scritto all’altra parte di 120 giorni“.